La linea di cottura ARES1 (detta Trilo) è stata avviata nel 1969. Si tratta di un primo impianto sperimentale, di ridotte dimensioni, composto da preforno e forno Polysius, orizzontali rotanti a via secca, sovrapposti. Il tubo preforno (superiore) è lungo 16 m con un diametro di 2,1 m e una pendenza del 5%, il tubo forno (inferiore) è lungo soltanto 7 metri e ha un diametro di 3,4 m, senza inclinazione.
La linea di cottura ARES2 (detta Bosco) è invece un impianto di dimensioni industriali che aveva una capacità produttiva di 250.000 mc/anno di argilla espansa. È anch’essa a via secca ed è stata avviata nel 1976. È composta da un essiccatore dell’argilla della ditta tedesca BSH (Büttner-Schilde-Haas AG) lungo 15 m, del diametro di 2,6 m e pendenza del 2,5%, da un tubo preforno sempre BSH lungo 32 m, del
diametro di 2,8 m e pendenza del 2,5%, e da un tubo forno della ditta italiana Bosco di Terni lungo 17 m, del diametro di 3,4 m e pendenza 1%. La disposizione sul palco vede essiccatore e preforno affiancati tra loro e sovrapposti al forno. Il procedimento prevedeva che l’argilla cruda, frantumata in frangizolle e successivamente essiccata, venisse macinata in mulino a sfere, con aggiunta di olio combustibile e cenere di pirite. Stoccata quindi in silo, la farina veniva ripresa e passata in piatto granulatore, dove l’aggiunta di acqua (tramite spruzzatori) consentiva la formazione delle granaglie. Quantità d’acqua, punto di spruzzo ed inclinazione dei piatti, consentivano di regolare la dimensione delle granaglie, ottenendo a fine cottura dimensioni dei granuli
variabili da 1 a 20 mm.
I pellets subivano quindi il passaggio nel preforno, dove venivano portate a circa 900°C, e in seguito lo sbalzo termico finale, con passaggio nel sottostante forno vero e proprio, dove avveniva l’espansione a 1120÷1150°C. Temperatura più o meno elevata in forno, e tempo di permanenza nello stesso, consen-
tivano di variare il grado di espansione delle granaglie, e produrre argilla espansa in tipi diversi, con densità differenziate, cioè con le resistenze richieste per i vari impieghi: sia isolante (molto leggera), sia destinata a sostituire l'aggregato naturale nei calcestruzzi strutturali (più densa e quindi più resistente).
Il raffreddamento, prima in letto fluido e poi con il trasporto tramite sistema con nastri a cassette metalliche portava infine ai vagli ed alla suddivisione nelle diverse granulometrie.